In che anno hai iniziato e perché?
In linea generale mi occupo di comunicazione da quando ho iniziato a lavorare, anche se ho cambiato molte attività e ho spaziato molto, fino ad arrivare all’inizio del nuovo millennio, quando ho compreso appieno il senso e le opportunità della rete. Da allora non ho mai smesso di esplorare il web e i suoi strumenti, facendone un lavoro a partire da circa 10 anni fa, prima come freelance, oggi come socio della digital agency seidigitale.com di Cremona.
Come hai imparato a fare la tua attività?
Posso definirmi a pieno titolo un autodidatta, anche se ho frequentato numerosi corsi, seminari ed eventi, prima di capire che potevo mettermi in pista e dire la mia, soprattutto sui nuovi media.
Quali colleghi o figure professionali ti hanno ispirato?
I primi nomi che risuonavano nella mia testa, all’inizio, erano quelli dei big americani, di cui seguivo blog e imprese, ma anche in Italia avevo ed ho ancora i miei punti di riferimento, gente come Robin Good, Luca Conti, il Tagliaerbe, Giorgio Taverniti, Franz Russo, Riccardo Scandellari; sono davvero tantissimi e non voglio far torto a nessuno.
Quale sarà il futuro dell’attività di cui parlerai al wm expo?
Il web sta cambiando molto rapidamente. Gli strumenti si stanno evolvendo, ma soprattutto sta crescendo in modo esponenziale l’utilizzo di tecnologie e dispositivi e la propensione delle persone a farsi un’opinione in rete e a sfruttarne tutte le potenzialità. Ovviamente Google è leader in questo e i suoi strumenti, già oggi, soddisfano tutte le possibili esigenze degli utenti.
Quello che avverrà in futuro, secondo me, è la completa personalizzazione di sistemi operativi, motori di ricerca e strumenti, che saranno “cuciti addosso” agli utenti e ne aumenteranno le capacità e la disposizione a fare sistema, migliorando la qualità della vita e rendendo le città davvero smart ed efficaci.
Se dovessi scegliere un hashtag rappresentativo del futuro del web marketing, quale sarebbe?
Credo che sceglierei #coopetition, perché credo che il futuro della nostra società dipenderà da quanto le persone, le aziende e tutte le tipologie di organizzazione saranno in grado di superare le barriere dei propri interessi personali in favore di un nuovo modello, in cui la collaborazione e la comunità di intenti renderà possibile l’utopia di una società che funziona davvero.
Che lavoro desideresti fare oggi?
Mi piacerebbe essere l’architetto di questa nuova società, ma avrei bisogno di competenze che non ho e di un grande aiuto “dall’alto”, perché mi farebbero fuori nel giro di pochissimi giorni.
Un tweet del perchè le persone dovrebbero partecipare al wmexpo
Sfruttare le opportunità rete è il più grande obiettivo che un’azienda possa perseguire e #wmexpo è un ottimo punto di partenza!
Che consigli daresti ad un neolaureato che volesse intraprendere la tua carriera lavorativa?
Studiare la rete è viverne i cambiamenti giorno dopo giorno. I testi li scriviamo noi stessi, con le nostre esperienze e vivono di vita molto breve.
Fare questo lavoro significa non smettere mai di studiare, soprattutto per proprio conto e su decine di fonti, più o meno attendibili. Si tratta di sperimentare, di mettersi in gioco e di rischiare, per se stessi e per i nostri clienti. Non è un lavoro facile, ma è una grande esperienza, che vale la pena di essere vissuta.